Solo l’11% dei genitori italiani sa che i bambini devono effettuare il primo esame della vista entro i 3 anni. Il 25% ritiene, invece, che i figli debbano recarsi per la prima volta dall'oculista dopo aver imparato a leggere. È quanto emerge da un'indagine presentata il 7 dicembre a New York, durante il congresso: “United Scientific Group International Congress on Advances in Pediatrics”, da Paidòss (Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza), che ha intervistato 1.000 mamme e papà. I partecipanti, di cultura mediamente superiore e residenti su tutto il territorio italiano, sono genitori di oltre 1.100 bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 14 anni.
(...) I pediatri di Paidòss e della Simpe (Società italiana di medici pediatri) hanno stilato un elenco di campanelli d'allarme, cui i genitori devono prestare attenzione: potrebbero, infatti, segnalare la presenza di disturbi visivi. Occorre quindi recarsi dal pediatra o dallo specialistica se il bimbo:
1. avvicina molto la testa al piano di lettura;
2. strizza le palpebre o ha gli occhi arrossati a causa di un continuo sfregamento;
3. prova fastidio alla luce;
4. la sua testa è sempre reclinata da un lato mentre legge o studia;
5. nelle foto presenta un riflesso bianco attorno all’occhio;
6. ha gli occhi troppo grandi o troppo piccoli;
7. ha una palpebra abbassata rispetto all’altra, l’iride irregolare nella forma o nel colore, o presenta scosse irregolari(nistagmo);
8. ha occhi non correttamente allineati o in asse;
9. ha un occhio apparentemente storto (segno di strabismo);
10. strizza le palpebre per vedere meglio da lontano (per esempio quando guarda la televisione);
11. ha le palpebre e le ciglia frequentemente ricoperte di secrezione.
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(Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/)